Primo aggiornamento con alcune aggiunte: 16 agosto 2024
Citta' di chiese e ombrelli
Eravamo gia' stati avvisati che Catania e' citta' di chiese. La zona intorno al Duomo ha infatti una densita' di monumenti religiosi che "ogni tre passi" si incappa in una chiesa. Pero' e' anche citta' di ombrelli, appesi sopra i vicoli sempre intorno al Duomo. Forniscono l'ombra ai passanti e protezione dalla cenere. E in piu' sono colorati e una particolarita' molto curiosa.
Piazza Duomo, giusto accanto alla Piazza dell'Universita', al centro esibisce l'obelisco dell'elefante, che e' simbolo della citta'. Il Duomo, che si affaccia sulla piazza, e' una delle chiese piu' belle che abbia mai visto, soprattutto la facciata, ricca e luminosa.
Nei vari giri fatti tra le vie di Catania, e' stato interessante vedere come i catanesi erano preparati ad affrontare la cenere: scope, spazzole, spazzafoglie, qualcuno persino con le mascherine (mi sono un po' pentito di non averla messa, visto che un po' mi e' finitabtra i denti). Nel complesso non ha creato grossi problemi, a parte un minimo di attenzione nelle strade in pendenza o scendendo dalle scale del teatro greco-romano.
L'aria del passato, i gatti e la musica
Poi ci siamo mossi verso il teatro greco-romano, dove a segnare la visita pero' piu' che il pensiero per l'emozione degli spettacoli che si sono svolti tra quelle pietre e' stata soprattutto la saga di mia sorella con i gatti di Catania, iniziata proprio al teatro e proseguita a Villa Bellini, in cui ha provato a farsi dare confidenza, ma senza alcun successo.
E a proposito: Villa Bellini e' semplicemente bellissima. All'ingresso, accolti da musica (alcuni assoli di chitarra) diffusa con degli altoparlanti, una scalinata che porta a un primo livello, con una bella fontana al centro. Quindi ecco una nuova salita fino in cima, con un gazebo al centro e una vista mozzafiato sull'Etna che nel frattempo sbuffa e fuma, e le sue ceneri arrivano in citta' trasportate dal vento.
La fine di questo giro arriva con l'acquisto di un po' di fritti siciliani da mangiare in albergo con nostra madre, che per fortuna si sentiva meglio.
Piccola nota curiosa: lungo via Etnea, proprio in corrispondenza di Villa Bellini, si sentivano alcune arie liriche, posso solo immaginare di Bellini.
Il pomeriggio riposo, poi un altro giro questa volta con nostra madre, una granita al limone, la cena e quindi la doccia per togliersi gli ultimi granelli di cenere rimasti.
Appuntamento a domani con un programma non ancora ben definito.